Nella mattinata di martedì 24 maggio il presidente del CUS Milano Alessandro Castelli è intervenuto nella tavola rotonda del Comitato Scientifico organizzato da PKF Italia. società di consulenza aziendale. La mattinata di confronto è stata incentrata sulla gestione dei sistemi complessi, dalle dinamiche di una delle più autorevoli e storiche organizzazioni sportive milanesi alla gestione delle strategie di brand del sistema finanziario.
“Cosa vuol dire essere alla guida del CUS Milano e dissetare la sete di sport?”. Questa è stata la prima domanda che il moderatore Alberto Salsi, vice presidente di Argis (Associazione Governance Impresa Sociale), ha posto ai relatori della tavola rotonda, che oltre al presidente del CUS Milano, vedeva tra i relatori anche Silvio Santini, già Head For Brand Management & Digital Governance di un importante gruppo bancario. «È un grande e gratificante impegno – la risposta del presidente Castelli -. CUS Milano ha 75 anni di storia, i nostri stakeholders sono in primis, le università milanesi: siamo all’interno di 6 comitati sportivi di ateneo su loro mandato organizziamo le attività sportive. Pre pandemia erano 30mila i tesserati, ora siamo risaliti, proprio in questi giorni, oltre i 18mila».
Da qui il passaggio verso il tema della giornata, ovvero la gestione dei sistemi complessi. “È più complesso gestire manifestazioni o rispondere alle esigenze dei ragazzi? Si sono modificate le esigenze con l’avvento del digitale?”. Risponde Castelli: «Tre anni fa abbiamo aperto la nostra sezione esport: il rischio di diventare solitari c’è, ma creare questi momenti vuol dire creare aggregazione. Il momento di socialità cambia, ma la richiesta di movimento c’è. Nell’ultimo anno abbiamo avuto un boom di richieste per le scuole di avviamento alle nostre discipline storiche quali atletica, canoa, canottaggio, pallanuoto e rugby. Sotto questo punto di vista siamo ottimisti e positivi, non è semplice certo, ma ci basiamo su una governance di volontariato che si avvale dell’aiuto di tanti collaboratori professioniali».
Nel confronto generazionale, tra il modo di fare sport 30/40 anni fa e l’oggi, si passa inevitabilmente dal valutare l’effetto che la pandemia ha avuto. Ma andando oltre alle difficoltà, resta centrale per il CUS Milano l’impegno nel terzo settore, come ha sottolineato il presidente Alessandro Castelli al termine della tavola rotonda: «Ne siamo profondamente consapevoli di avere questo ruolo. Il terzo settore è molto ampio e per compiere al meglio questo ruolo abbiamo messo a fuoco un obbligo di trasparenza verso l’esterno. Noi annualmente presentiamo un rapporto di missione che pubblichiamo ogni anno il 20 settembre, giornata internazionale dello sport universitario, con i dati significativi dell’ultimo anno che ci caratterizzano. L’altra consapevolezza che abbiamo è che quando cerchiamo i partner, andiamo alla ricerca di aziende e gruppi che non vogliano investire su di noi in una logica commerciale. Noi cerchiamo aziende che credono nella responsabilità sociale di impresa. Questa è la nostra consapevolezza che si deve condividere e che vede da oltre 15 anni il sostegno importante di realtà come PwC e Intesa SanPaolo».