Il basket maschile del CUS Milano non sbaglia il primo appuntamento dei Campionati Nazionali Universitari 2022. Dopo la medaglia d’argento conquistata a L’Aquila nell’ormai lontano 2019, la squadra di Jngo Finkelberg ha avuto accesso all’ultimo turno di qualificazione del tabellone e, di fronte, si è trovato il CUS Catania, fresco vincitore del ‘derby’ contro il CUS Palermo.
Il match di andata, giocato al PalaBicocca, parla di un 89-66 finale che permetterà ai ragazzi del CUS Milano di giocarsi, tra due settimane in Sicilia, tutte le chance di qualificazione ai CNU 2022 partendo da un +23 di vantaggio. Ma guai a pensare anche solo di essere a metà dell’opera, come la gara stessa del PalaBicocca ha dimostrato.
LA CRONACA
Il match, infatti, regala due volti diversi dello stesso CUS Milano. Perfetti, o quasi, nei primi due periodi, troppo distratti nei restanti due. Nel primo e, soprattutto, nel secondo quarto la manovra dei ragazzi di coach Finkelberg è fluida, con una difesa solidissima che non concede praticamente nulla agli avversari. Una manovra che di fatto permette di penetrare centralmente più e più volte, concedendosi il “lusso” della tripla. Perché, si sa, anche l’occhio vuole la sua parte e il CUS Milano nei primi 20 effettivi ne regala parecchio. Con il punteggio di 47-25 (22-13; 25-12), si va all’intervallo lungo con la consapevolezza che la gara è ben gestita e che i restanti 20 minuti devono essere quelli in cui si costruisce la qualificazione ai CNU tra le mura amiche, costruendo un buon margine. Invece, e qui va sicuramente dato merito agli avversari, il CUS Catania rientra prepotentemente in partita, andando a colpire quella fase difensiva che tanto solida non sembra più essere all’inizio del terzo periodo. Dopo una prima fase di assoluto stallo (nei primi 5 minuti effettivi dal rientro in campo vanno a referto appena 3 punti per squadra), il CUS Milano è costretta a ricorrere più volte ai falli per arginare la grinta dei siciliani. Il CUS Catania prova allora a macinare punti a cronometro fermo e, con delle ottime percentuali di realizzazione dalla lunetta, riesce nel tentativo. È un calo fisico quello del CUS Milano, con tutta la voglia di Catania di rientrare in partita che si concretizza anche sull’ultimo pallone del periodo: una tripla allo scadere manda le due squadre a giocarsi l’ultimo quarto con il punteggio di 61-43. In questa fase della gara il CUS Milano paga troppo i tiri da 3 non riusciti, a scapito delle azioni centrali che tanto avevano dato frutto nei primi 20 minuti. L’inizio del quarto periodo conferma il freno a mano tirato da parte di un CUS Milano ancora troppo falloso. È a cavallo di metà periodo che arriva l’ottima reazione della squadra di Jngo Finkelberg, che di fatto chiude la gara. Un parziale di 7-0 nell’arco di un minuto è la botta psicologica che rispedisce Catania a 24 punti di distanza e che, di fatto, fa scivolare la gara con quel distacco che si manterrà fino alla sirena, mandando a referto l’89-66 finale. Appuntamento, dunque, tra due settimane esatte, lunedì 11 aprile, quando in Sicilia ci sarà il match di ritorno che consentirà di strappare il pass per la fase finale dei CNU, in programma a Cassino (FR) dal 13 al 22 maggio.
CUS MILANO – CUS CATANIA 89-66 (22-13; 25-12; 14-18; 28-23)
CUS Milano: Simone Bio; Massimiliano Bordi; Michele Paolo Cattaneo; Leonardo Cristofori; Evan Edward Crosby; Ludovico De Castro; Matteo Favalessa; Andrea Milesi; Pietro Nasini; Leonardo Pellicciari; Samuele Romano.
Coach: Jngo Finkelberg. Assistenti: Alberto Sacchi e Francesco Cappellotto.
Dirigente: Lorenz Di Benedetto.
I COMMENTI
Jngo Finkelberg, coach CUS Milano: «Abbiamo provato a fare una partita più tattica nei primi due quarti, poi forse i troppi tiri da tre non riusciti nel terzo e quarto periodo sono dovuti a quello che ti scatta nel tentativo da tre, che quando riesce dà molto morale. Noi sappiamo di avere degli ottimi tiratori, perché in realtà chi ha preso quei tiri da fuori sono ragazzi che segnano quei tiri. Il gruppo comunque è completamente nuovo e molto giovane, quindi trovare anche delle gerarchie tattiche con un gruppo in costruzione non è sempre facile, anche per quelle che sono le caratteristiche dei ragazzi. Quello che valorizza questo gruppo di giovanissimi è che sono già pronti a giocare l’uno per l’altro. Questo fa tantissimo: anche in panchina erano sempre partecipi del gioco. Il rammarico di questa partita? Aver concesso veramente tanto quando invece speravamo di poter andare a Catania con qualche sicurezza in più dal punto di vista del vantaggio. Per come si era messa la partita, secondo me avremmo potuto raccogliere anche qualcosa in più in termine di divario. Però forse anche meglio così perché andremo giù a fare una partita più attenta e concentrata».