È tutto pronto per i Campionati Nazionali Universitari. Tre anni dopo l’ultima volta, la delegazione di atleti, staff e dirigenti del CUS Milano è pronta a partire alla volta di Cassino (FR) con l’obiettivo di riportare, ancora una volta, il tricolore universitario a Milano.
Sarà numerosa la rappresentanza del CUS Milano all’appuntamento con i CNU: 150 partecipanti, pronti a dare battaglia per ottenere sempre il gradino più alto del podio. A livello numerico, è l’atletica leggera la disciplina in cui si registra il maggior numero di partecipanti, con 40 atleti che saranno impegnati a Cassino.
Tra gli sport di squadra, saranno invece ben quattro le rappresentative che scenderanno in campo: pallavolo maschile e femminile, basket maschile e rugby a 7 maschile. Abbiamo dunque chiesto ,ai responsabili di ogni disciplina di squadra, come le rispettive selezioni si stiano avvicinando al tanto atteso appuntamento, tra ambizioni e voglia di tornare a respirare l’aria dei Campionati Nazionali Universitari.
Qual è l’emozione che si prova, 3 anni dopo l’ultima volta, a tornare a respirare quest’aria?
C’è tanta attesa tra le conferme e i nuovi arrivi?
Che aspettative ci sono per la fase finale, dove può arrivare questa squadra?
Gaia Aquino, responsabile del volley femminile: «L’emozione è enorme perché noi siamo il CUS Milano e ci manca sicuramente confrontarci con la gioia di indossare questa maglia che è tanto prestigiosa. Senza contare che rappresentiamo una città che ha anche vissuto la pandemia in maniera faticosissima, siamo stati una delle realtà più colpite del nostro Paese. Doverci fermare è contro la “natura” dei milanesi e ripartire a 200 all’ora è nel dna di tutte le persone che vivono e studiano a Milano. È una città che ti entra nel cuore, come fa anche il CUS Milano. È per questo che siamo tutti contenti e non vediamo l’ora di scendere in campo, a tutti i livelli. Questo vale per le “vecchie” e per le nuove: siamo alle fasi nazionali e le incognite sono comunque tante. Fare un pronostico rispetto a un avversario ignoto, perché ogni anno i CUS devono rinnovarsi, è difficile, in più arriviamo da uno stop talmente lungo, che necessariamente in questi anni si sono chiusi dei cicli e se ne sono aperti di nuovi. Bisogna allora misurarsi con sé stessi, cercando sempre di fare al meglio delle proprie possibilità. Questo è quello che stiamo facendo noi, con un’attenzione all’aspetto umano: sarà come sempre l’entusiasmo a fare la differenza. Il nostro obiettivo è quindi quello di fare il meglio possibile, mantenendo alto l’onore che la nostra maglia impone».
Matteo Fontanesi, responsabile e coach del volley maschile: «La squadra è completamente rinnovata. Abbiamo cambiato la nostra team manager, Roberta Resnati, che ha fatto la storia recente dei risultati di questa squadra nelle ultime edizioni dei CNU. La nuova incaricata è Chiara Scandella, che ha fatto davvero un ottimo lavoro. Proprio per via del totale rinnovo del team, le aspettative di risultato non possono essere di una squadra super rodata, però sulla carta abbiamo un organico di tutto rispetto: sono diversi i giocatori di Serie B, anche di A3, e abbiamo testato questo gruppo (parzialmente) nella trasferta contro il CUS Cagliari dove siamo andati a fare un’ottima prestazione, sia di risultato ma soprattutto di gioco, aspetto più importante se consideriamo che sono giocatori che non si allenano regolarmente insieme. Simo entusiasti dell’esperienza perché sicuramente i ragazzi hanno una particolare voglia di questo tipo di avventure sportive, che già prima del covid erano molto motivanti e attraenti, però quest’anno abbiamo notato ancora più voglia di partecipazione, con tante richieste di entrare in squadra e tanta disponibilità. Questa disponibilità, in particolare, è arrivata soprattutto da parte delle società, che in altri periodi storici erano più restie a lasciare i giocatori nella fase di qualificazione, mentre invece quest’anno devo dire sono state veramente disponibili. Si vede che anche loro hanno percepito questa voglia di normalità e non la vogliono tarpare».
Jngo Finkelberg, responsabile e coach del basket maschile: «C’è tanto entusiasmo e tanta voglia: ci mancavano i CNU. Anche perché questi momenti di condivisione, anche extra cestistici, fanno molto gruppo, specie per gruppi come i nostri che sono sempre giovani. Quando i giovani possono spendere del tempo insieme facendo una cosa che piace, come giocare, ci si regala la possibilità di fare squadra anche fuori dal campo. Per quel che riguarda la parte del gioco, eravamo davvero vogliosi di agguantare le fasi finali: abbiamo lavorato tanto con i ragazzi e con le società, alla fine siamo più che contenti di esserci arrivati. Di conferme non ce ne sono, se non massimo tre, di ragazzi che hanno partecipato agli ultimi campionati a L’Aquila nel 2019. I nostri “senatori” si sono laureati tutti: questo è un nuovo anno zero, con tantissime matricole e ragazzi al secondo anno. Anche questo, trovare subito l’alchimia, non era un risultato scontato con una squadra quasi completamente nuova. Però i nuovi arrivi si sono messi davvero bene a disposizione e abbiamo costruito un bel gruppo in pochi appuntamenti. Faremo del nostro meglio sempre, anche se al momento non abbiamo ancora la certezza di chi sarà presente a Cassino: in Lombardia si stanno ancora giocando le stagioni regolari dei campionati di basket e noi abbiamo tantissimi giocatori di Serie C Gold. La loro stagione regolare terminerà il 15 maggio. Abbiamo anche giocatori di Serie B che ancora non sanno se saranno impegnati con playoff o playout e, infine, giocatori di Serie C Silver che saranno ancora in piena stagione regolare durante i giorni di Cassino. Stiamo quindi monitorando la situazione: ai ragazzi e alle loro società auguriamo il meglio, così come ci auguriamo anche noi di avere un roster a disposizione che ci permetta di giocare le finali al meglio delle nostre possibilità. Non vogliamo andare a Cassino per fare le comparse, vogliamo andare per raccogliere tutto quello che sarà possibile fare nostro».
Gregorio De Vecchi, responsabile del rugby a 7 maschile: «Sicuramente è una forte emozione, anche se noi l’attività agonistica l’abbiamo ripresa a settembre. I CNU, questo senso di ritrovarsi tutti insieme, con tutti gli sport a giocare, sono però un bel segnale forte, che genera inevitabilmente una grandissima emozione. Con la squadra stiamo lavorando insieme ormai da tre mesi: ci stiamo preparando. Credo i ragazzi siano tutti alla prima loro esperienza ai Campionati Nazionali Universitari, forse solo uno di loro ha partecipato all’ultima edizione. Questo potrebbe essere considerato un problema, perché abbiamo sempre avuto una squadra forte affiatata ed esperta, formata sempre dagli stessi giocatori a cui, facendo il loro normale percorso universitario, man mano si aggiungevano nuovi elementi. Ma noi guardiamo anche al domani: si parte da zero e bisogna ricostruire tutto, speriamo certamente di far bene in questa edizione, ma l’obiettivo è quello di iniziare a lavorare adesso per il futuro, creando quello che può essere lo zoccolo duro per i prossimi 2-3 anni».